
Rinnovo degli interrati: un nuovo modo per allargare i propri spazi

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Il 35% degli Italiani vorebbe una casa più spaziosa (dati provenienti da un indagine internazionale GFK) specialmente quelli appartenenti alle fasce d’età centrali (30 anni / 49 anni).
Se lo spazio non si riesce a recuperare in altri ambiti (sottotetto o terrazza) necessariamente l’impermeabilizzazione e il successivo rinnovo di un ambiente interrato diventano un passo quanto mai opportuno per allargare il proprio ambiente e fargli acquisire nuova vita.
Svariati possono essere infatti i nuovi utilizzi di un ambiente risanato: sala giochi per i bambini, taverna per gli ospiti, area fitness, lavanderia, garage o altro.
Una buona ristrutturazione di un interrato può permettere inoltre, secondo le ultime tendenze, la creazione di un mini spazio che può essere affittato e che, in molti casi, può divenire un interessante fonte di reddito integrativo attraverso la collaborazione di portali di affitto on line (airbnb, booking, homeaway, housetrip o altri).
Dopo la crisi del 2008 si è assistito da un lato al crollo del nuovo mentre continua la tenuta del mercato della ristrutturazione che, secondo gli esperti di settore, vale ormai il 70% sul totale dell’edilizia residenziale.
Un nuovo trend
In questo senso statistiche e anche gli ultimi trend provenienti dall’Inghilterra dove il nuovo trend per i ricchi è di allargarsi sottoterra (più di 3.200 rinnovi “di lusso” fatti negli ultimi anni nella sola Londra).
Ciò conferma che c’è vita negli interrati e che una corretta progettazione unita a prodotti di qualità può bypassare i tradizionali nemici di questi ambienti: acqua e contaminanti nel suolo e mancanza ricircolo d’aria e di luce.
In questo senso il ruolo del progettista riveste un ruolo fondamentale lavorando su tutti gli aspetti tecnici rilevanti per il benessere di chi ci dovrà abitare.
Deve in questo senso migliorare anche il supporto offerto dal professionista che, anche da quanto emerso da un panel di interviste, troppo spesso viene chiamato soprattutto per disbrigo pratiche e per ottimizzazione logistica più che per interventi nella scelta dei materiali o per interventi anche su aspetti meno considerati, quali la scelta del colore dell’ambiente, dove il suo ruolo risulta ancora marginale.